Marie Madeleine Davy (1903-1998)
Marie Madeleine Davy è stata, per tutta la sua vita, profondamente interessata (passionnée) all’“Oriente dell’anima”, intendendo con ciò il passaggio dalla dimensione psichica a quella spirituale.
Completati gli studi di filosofia con una tesi su Guillaume de Saint Thierry, teologo mistico del XII secolo, insegnerà a Berlino, a Manchester, e sarà infine professore presso “L’Ecole Pratique des Hautes Etudes” alla Sorbona.
Durante la seconda guerra mondiale partecipa attivamente alla Resistenza.
Ecco un suo scritto:
Finito e Infinito
L’uomo è una sintesi di finito e infinito.
L’interiorità non è un rifugio dall’esterno,
ma un luogo elettivo che colma una nostalgia.
Scoprire la propria dimensione di profondità
permette di prendere contatto
con l’infinito che è in sé.
Questo carattere d’eternità umanizza
e rende possibile la vera comunicazione con l’altro.
Non è l’esteriorità che differenzia i soggetti,
ma l’interiorità.
Divenire se stessi, realizzarsi,
esige una conoscenza di sé
che conduce all’unità del finito con l’infinito.
L’esistenza viene vissuta come realtà e non come sogno,
e l’uomo non cerca né consolazione né rifugio: vive.
Sulla sua tomba, anonima, si possono leggere queste semplici parole:
«Sii felice, passante.»
Testi consigliati:
– Un itinéraire à la découverte de l’intériorité – Epi éditeurs, Paris 1977
– La connaissance de soi – Presses Universitaires de France, Paris 1966
– L’homme intérieur et ses métamorphoses – Epi éditeurs, Paris 1974